Raggiungere il maggior numero di utenti possibile è alla base di ogni strategia di marketing, soprattutto perché ogni utente è un potenziale cliente.
Attualmente chi non possiede un indirizzo di posta elettronica? I possibili destinatari sono dunque numerosi.
Ma sono la conoscenza del proprio target di riferimento, il momento giusto in cui si invia la email ed un testo che desta curiosità, gli elementi che fanno dell’email marketing una strategia vincente.
Per fare email marketing ci vuole una base di dati
Il marketing deve essere il più possibile specifico, per essere efficace, ma come fare a colpire in pieno il target se non si ha da parte un campione sufficientemente rappresentativo del target stesso?
Per ottenere il massimo dalla propria potenziale clientela è prima di tutto necessario conoscerla, così da poterla individuare e, una volta delineata la clientela ideale, è importante avere la possibilità di rimanere in contatto con essa nel modo più diretto possibile.
Per questo avere l’email di un potenziale cliente può essere una grande risorsa: avere la possibilità di contattare qualcuno via email significa avere dalla propria parte un grande potere, vuol dire avere un grosso asso nella manica perché ormai, nel mondo interconnesso in cui viviamo, chi non ha una casella di posta che controlla spesso?
Un oggetto per farsi aprire, una riga per farsi leggere
Proprio perché tutti ormai possiedono un indirizzo di posta elettronica e quindi sono invasi di email, la seconda sfida, dopo quella di ottenere l’indirizzo email, è riuscire a far leggere la propria email.
Si può infatti ottenere l’email chiedendola in vari momenti: invitando il potenziale ospite a iscriversi alla newsletter promettendo contenuti aggiuntivi, offrendo in cambio una risorsa gratuita, ma, una volta raccolti gli indirizzi, l’obiettivo è riuscire a far aprire e leggere le proprie email!
Il primo passo, quindi, è prestare attenzione all’oggetto: per fare email marketing al meglio, infatti, è bene evitare di scrivere l’oggetto dell’email tutto in maiuscolo o di usare un numero imprecisato di punti esclamativi. Questo modo di compilare il campo oggetto, infatti, è tipico delle email di spam.
Dare sempre al destinatario la possibilità di scegliere se cancellarsi…
Una newsletter seria non ha bisogno di mantenere iscritti nel modo più becero possibile, ossia rendendo loro quasi impossibile cancellarsi.
Quale albergatore vorrebbe essere associato a un contenuto di spam di cui è impossibile liberarsi?
In ogni email quindi deve essere chiara la modalità di cancellazione. I clienti devono sempre essere liberi di scegliere altrimenti, fosse anche solo per principio, molto probabilmente smetteranno a priori di leggere quella newsletter.
…Ma anche un buon motivo per non farlo
Siamo tutti d’accordo che cancellarsi da una newsletter è auspicabile sia non solo possibile ma anche facile. Ma è altrettanto auspicabile che la voglia di cancellarsi non venga a nessun iscritto.
Perché se una newsletter, in effetti, registra un alto numero di cancellazioni c’è qualcosa che non va nella strategia di email marketing.
Attenzione quindi a attirare iscritti promettendo contenuti che poi saranno effettivamente mantenuti. Il rischio, altrimenti, è, nella migliore delle ipotesi di trovarsi con iscritti poco interessati alle email, mentre nella peggiore delle ipotesi ci si può trovare con iscritti francamente delusi.
Il tempismo è tutto
Una newsletter ha una grande opportunità, perché l’email è un messaggio diretto, qualcosa che può far sentire l’iscritto speciale e che può inserirsi direttamente nella sua quotidianità.
È quindi importante cogliere i momenti in cui la proposta di una vacanza potrebbe essere accolta con maggior entusiasmo. Si avvicina una festa e/o un evento particolare?
È questo il momento migliore per puntare su una promozione anche via email delle offerte del proprio hotel!